martedì 4 dicembre 2012

A risentirci. (chiamami col tuo nome)

Quanti modi per dirsi addio. Per darsi un addio cordiale. Per darsi un addio silenziosamente ma a gesti pattuito. Per darsi un arrivederci o un arrivederci a mai. Per dirsi che ci si è conosciuti senza aver mai avuto la possibilità di conoscersi. Per dirsi che tutto è tornato come durante la sensazione sentita al primo secondo quando siamo partiti con il classico "pronti, partenza, via". Perché siamo una corsa con e contro tutto. Quanti modi per dirsi addio. Correndo ad esempio ci si può dire addio. Come chi ha corso insieme a te e all'improvviso ti consiglia una scorciatoia per stare finalmente solo senza la tua presenza, ancora prima dell'arrivo. Disperarsi nel buio della scorciatoia? Non so. Se ne vale la pena, dico. Tanto ci si può dire addio anche con un ritorno. Non ci credi? Ti dico: provaci. Ritorna. Non sai dove? Pensaci. Perché tanto ovunque vada, non c'è miglior complotto nè migliore aspettativa creata di ciò che è percepibile guardandosi allo specchio. Pensaci. Chiunque torna da qualcosa prima di arrivare ad un punto. Torna, perché non c'è strada più sicura di quella già percorsa.
-"Non ci credi?"
-"Non ci credo?"
-"Dimmi tutto."
-"Dico tutto."
-"Non penso sia così.."
-"Non penso."
-"Perché dovrebbe essere?"
-"Perchè non dovrebbe essere?"
-"Davvero, mi spiazzi."
-"Ali di mercurio."
-"E quindi?"
-"In termine 2012"
-"Sinceramente bestiale il moto al luogo."
-"Sono sparito. Vedi?"
-"Ho emicrania. Ernie infiammate. Cancrena cerebrale."
-"Nell'arrivo vi è sempre un abbandono."
-"Non so cosa risponderti."
-"Diremo questo: non so risponderti."
-"Ma qual è il tuo vero nome?"
-"Quante idizie nei tuoi demoni inventati. A risentirci: in una sparatoria di ricordi."
-"A risentirci."